Di certo non si può dire buona la prima per Salernitana – Roma e non per quello che è accaduto in campo, ma per l'organizzazione degli ingressi allo stadio. Tutto, o quasi da rifare. Code lunghissime davanti ai varchi di ingresso dell'Arechi, con persone in fila per più di due ore prima di riuscire ad arrivare ai tornelli. L'invito fatto dalla stessa società a presentarsi con largo anticipo allo stadio, per agevolare tutte le procedure e i controlli necessari (biglietto e green pass) è stato raccolto dai tifosi, però, già partire dalle 19.30, cioè più di un'ora prima della gara, le file ai cancelli di ingresso erano lunghissime con persone in coda da diverso tempo. Tredicimila tifosi allo stadio a Salerno non si vedevano da tempo, eppure la capienza è ridotta ed i numeri dell'Arechi sono di gran lunga inferiori a quelli di altri impianti di serie A, dove non sono state necessarie ore di fila per riuscire ad entrare.
I nuovi controlli relativi ai green pass rappresentano sicuramente un ostacolo in più, ma non possono essere l'unico alibi per le difficoltà e i disagi di ieri. Sembra scontato che tra le prime misure da adottare, c'è quella di aumentare il numero dei varchi aperti per consentire l'accesso ai tornelli e, di conseguenza, cercare di accelerare i controlli di tagliando e certificato verde. Inoltre, a tutto questo ci sono da aggiungere i forti disagi incontrati dai tifosi per raggiungere l'Arechi e parcheggiare nei pressi. Le aree di sosta disponibili sono state prese immediatamente d'assalto, altre erano delimitate dai new jersey per motivi di ordine pubblico. Di conseguenza in molti hanno dovuto raggiungere l'impianto a piedi dopo aver lasciato l'auto in altre zone, Arbostella o via San Leonardo, in quest'ultimo caso, con il sottopasso pedonale chiuso, era necessario attraversare a piedi l'intera area industriale. In presenza di chiusure straordinarie per motivi di ordine pubblico (come quella del sottopassaggio e di determinate strade di accesso allo stadio o di adiacenti aree di sosta), sarebbe opportuno, magari, attrezzare delle navette per evitare che raggiungere l'Arechi diventi una sorta di odissea.