La Salernitana è sotto assedio. Lo è la squadra a causa dei risultati negativi e di tre prestazioni sconcertanti, lo è l’allenatore prima confermato a furor di popolo dopo la salvezza ottenuta la scorsa stagione ed oggi bocciato dopo 270 minuti, lo è la società con Acri in testa per aver allestito una squadra – secondo l’opinione pubblica non al’altezza della situazione quando in estate, invece, proprio chi oggi critica tesseva le lodi per le scelte effettuate. Insomma tutto ed il contrario di tutto dove l’unica certezza è rappresentata dalla rappresaglia mediatica e non nei confronti di Antonio Lombardi. Il presidente, sempre più solo ed in balia di attacchi di ogni tipo, al quinto anno della avventura calcistica deve trovare la soluzione a mille e più problemi. Non ha soci con cui confidarsi ne amici di cui fidarsi in questo momento. Il patron, sempre più un uomo solo al comando deve ritrovare la giusta serenità e tranquillità. Lombardi sa bene che in questo momento non può permettersi il lusso di perdere la bussola e mandare tutto all’aria. La falsa partenze c’è è un dato di fato ma è pur vero che siamo all’alba di questo campionato. Se tutte le componenti che ruotano attorno alla Salernitana continuano ad alimentare questo vortice negativo allora il torneo dei granata sarà bello e finito ancor prima di cominciare. Le critiche, quelle dei tifosi, ad esempio fanno bene. Spronano il gruppo a fare meglio a dare di più. Delle critiche pilotate, quelle costruite a tavolino, quelle telecomandate facciamo volentieri a meno. In questo momento non è in discussione Lombardi, il suo futuro, la società, la querelle giudiziaria. In questo momento, per chi non lo avesse ancora capito in gioco c’è il futuro della Salernitana.
Salernitana sotto assedio
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