Salernitana tra contestazioni e ritiri

Redazione

Tutto come previsto: la sconfitta, l’ennesima e la contestazione cominciata ancor prima della gara e proseguita durante e dopo finendo per travolgere anche i calciatori in campo. Da un lato striscioni e critiche a Lombardi, dall’altro gli «olé di sfottò» ai giocatori sul risultato di 2 a 0. All’Arechi, ieri è andata in scena l’ennesima rappresentazione maldestra della sgangherata Salernitana condita dal solito e deprecabile lancio di oggetti in campo e con l’arbitro che ha sospeso l’incontro per un minuto minacciando di non continuare. L’ennesima brutta pagina che poteva francamente essere evitata. Di buono ci sono i numeri del tifo. Ieri si è giocato davanti a quasi 7 mila spettatori. Un piccolo, piccolissimo record positivo se si considera la partita, non proprio di cartello, la posizione di classifica, il posticipo serale e le magre figure collezionate fin qui dalla Salernitana. Eppure sugli spalti non c’era il deserto annunciato, segnale evidente che questa piazza, delusa ed amareggiata, mortificata ed umiliata da questa crisi infinita e senza precedenti è ancora attaccata alla Salernitana. In altre piazza di B, ma anche di A non si registrano i numeri di Salerno che potrebbero essere ben più sostanziosi se si riuscisse a costruire il futuro su basi solide. Ed invece proprio sul futuro c’è un grande punto interrogativo perché la casa granata, al momento, sembra poggiare su fragili fuscelli. E mentre ci si interroga su che strada seguire per onorare le prossime 17 giornate perché il campionato va onorato fino alla fine e perché in gioco c’è ancora la dignità, la squadra domani parte per l’ennesimo ritiro anticipato di Torino. Una scelta non condivisibile che serve a poco perché non è con i ritiri che si risolvono i problemi. Crediamo invece che sia il caso di dare più spazio ai giovani, Robertiello, in questo momento di difficoltà per Polito può avere maggiore serenità tra i pali. Agresta ha sicuramente più voglia e brillantezza di Balestri. Pastore al centro della difesa può rappresentare una soluzione da tener presente. A centrocampo i vari Falzerano, Neglia e Cirillo sono elementi di cui sentiremo parlare. Stesso discorso per l’attacco e per i vari Cartone, Orlando e Siano che assieme a Dionisi, Merino e Montalto possono avere più voglia e rabbia di giocatori più stagionati e ormai con la testa altrove. Almeno ci provi Grassadonia a fare qualcosa da allenatore della Salernitana anche perché oggi la Salernitana sembra un ammalato terminale ma nessuno, al momento sembra avere il coraggio o la voglia di staccare la spina.

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