Salernitana tra sacro e profano

Redazione

Ci si avvicina a grandi passi verso l’esordio stagionale, quello ufficiale che prevede l’assegnazione dei canonici tre punti a vittoria. La Coppa Italia è servita al tecnico Brini per testare il grado di preparazione raggiunto dalla squadra, il livello di sopportazione della fatica, la compattezza del gruppo. Si lavora su una rosa di prima squadra ancora da completare e con assenze pesanti come quelle di Cozza e Merino: c’ è qualche spina che punge, vedi vicenda Di Napoli, rami secchi da tagliare e giocatori che arriveranno a campionato in corso, magari già per la trasferta di Ancona. Sulla Salernitana che domani debutta contro il Frosinone c’è ancora appiccicato il cartello lavori in corso. Una squadra che domani cercherà con tutti i mezzi la vittoria e proverà a riconquistare il suo pubblico scoraggiato dal campionato della passata stagione e da qualche polemica di troppo in questo pre campionato. Quella che comincia domani anche per Lombardi è la stagione del riscatto. Il patron, per la prima volta in 5 anni completamente da solo al comando, senza soci e senza ex amici proverà a tramutare in risultati il lavoro di oltre tre mesi di grande sacrificio ma anche di tensioni e fibrillazioni. Ci sono partite in cui non servono motivazioni aggiuntive e quella di domani è una di quelle anche perché domani Salerno si dividerà ancora una volta tra sacro e profano. Prima della gara l’alzata del Panno di San Matteo in cattedrale, ad un mese esatto dai festeggiamenti per il Santo Patrono. Quale occasione migliore per cominciare con una vittoria il nuovo campionato e continuare con la festa anche all’Arechi confidando, perché no anche nell’aiuto del Santo protettore di Salerno.

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