Salernitana, vietato farsi illusioni, però…

Parola d’ordine: vietato farsi illusioni. Ma quanti di voi non sono sobbalzati sulla poltrona al gol di Dionisi? Quanti di voi non hanno esultato sul 2-1 di Kyriazis o dopo la doppietta del bomber del Livorno? Quanti di voi non hanno sofferto nei minuti finali quando la Salernitana per prendere il Toro per le corna ha dovuto avere la meglio anche sull’arbitro? Quanti non si sono sentiti orgogliosi di quei 50 leoni indomabili presenti all’Olimpico nonostante il divieto del Casms (una disposizione della Prefettura consentiva loro di essere sugli spalti se avevano acquistato il biglietto prima della disposizione) e la disperata situazione di classifica? L’impresa sportiva ed il pomeriggio da ricordare (forse l’unico fin qui) che i matadores granata hanno regalato ai loro tifosi devono essere giustamente celebrati, ma purtroppo ai fini della classifica i 3 punti ottenuti in terra piemontese sono serviti a ben poco a causa dei successi, in particolare, di Cittadella, Piacenza e Mantova. Il Padova, ora penultimo, è 10 punti più su, la zona play out è a 11 lunghezze, 13 se si volesse puntare alla salvezza diretta. Ci vorrebbe una striscia vincente, una serie di risultati pesanti, soprattutto negli scontri diretti per poter alimentare la chimera di una rimonta che oggi sembra ancora impossibile. Inutile illudersi, anzi in molti già da tempo non ci credono più visto il rendimento della squadra incapace di fare più di due risultati in fila, così generosa da regalare punti solo sabato scorso ad una Triestina disperata, frenata da svarioni individuali, dal mancato arrivo dei rinforzi e dai limiti dovuti all’inesperienza del giovane tecnico salernitano. Quella di sabato per Grassadonia e i suoi ragazzi è l’ennesima gara da dentro o fuori e, a proposito di fuori, i tifosi rimarranno all’esterno dell’Arechi a causa della squalifica che ha chiuso le porte dello stadio per il match col Piacenza, in cui pure l’apporto dei supporters granata sarebbe potuto tornare molto utile.