Erano quasi le cinque quando Salerno è tornata a essere, per la trentatreesima volta, un porto sicuro per un gruppo di disperati che hanno cercato salvezza attraversando il mare e che invece, nel bel mezzo del Mediterraneo, hanno rischiato di morire.
Le operazioni di sbarco dalla Open Arms, inizialmente previste per domani, giorno dell’Epifania, sono state anticipate ad oggi per via del severo peggioramento meteomarino previsto nelle prossime ore.
I migranti questa volta sono sessanta, tutti provenienti dall’Africa subsahariana (24 dal Mali, 8 dalla Costa d’Avorio, 6 dall’Egitto, 6 dal Burkina Faso, 5 dalla Guinea, 3 dal Gambia, 2 dal Camerun, 2 dal Ghana, 2 dal Togo, 1 dal Senegal) e fra questi, 18 sono minori non accompagnati che, dunque, sono stati presi in carico dal Comune 8a cui hanno dato anche una calza della Befana).
Il più piccolo ha 17 mesi, viaggia con la mamma diciassettenne, di nuovo incinta.
L’imbarcazione della Ong spagnola, che mancava dallo scalo salernitano dallo scorso 26 luglio (allora portò in salvo 72 persone), ha recuperato i naufraghi in due diverse operazioni di salvataggio, una segnalata da Frontex, l’altra attraverso un sos captato in mare: entrambe le operazioni si sono svolte nelle acque internazionali al largo di Malta.
Salerno, accoglie a “braccia aperte” i migranti
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