Lo avevamo invocato e lui ha risposto alla grande. Come è abituato a fare. Roberto Merino contro l’Ancona ha dimostrato che avevamo ragione a chiederne il ritorno nell’undici titolare a dispetto di questioni tattiche, fisiche, psicologiche e quant’altro. Contro i dorici il Maradona delle Ande, finora costretto ad un impiego part-time dopo il terribile infortunio al ginocchio, è tornato ad esprimersi ad altissimi livelli, quelli a cui lo avevamo visto giocare nel finale dello scorso campionato. Grassadonia lo ha rilanciato nell’undici titolare, come era accaduto contro l’Empoli, guarda caso in un’altra gara vinta dai granata, e lui lo ha ripagato della fiducia. Il peruviano ha letteralmente preso per mano la squadra granata mandando in tilt i piani difensivi della compagine marchigiana. Nonostante il solito trattamento di favore riservatogli dai difensori biancorossi, con Zavagno che è entrato più di una volta direttamente sul ginocchio malandato, Merino ha dato sfoggio delle sue qualità. Il rigore trasformato sotto la Curva Sud, anche se il tiratore designato in settimana era Fava, lo ha caricato a mille. E anche oggi, a Modena, contro la seconda della classe, Merino proverà a fare la differenza. In questo momento, in attesa di risvolti ulteriori dal mercato, l’unico fuoriclasse a disposizione di Grassadonia è il fantasista peruviano e tutta Salerno è ai suoi piedi.
Salerno ai piedi di Merino
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