In famiglia o in piazza, con i bicchieri – si spera, in plastica – in mano per brindare al nuovo anno. C’è tanta voglia di far festa e, diciamocelo, c’è anche tanta voglia di mandare in archvio un 2024 caratterizzato da eventi nefasti che vorremmo cestinare per sempre. Gli episodi di violenza sulle donne, tanto per cominciare. Ci piacerebbe vivere un nuovo anno senza appelli e iniziative, senza flash mob e tavole rotonde, senza convegni e chiacchierate sull’ovvio. Perchè è ovvio che nessuno dovrebbe permettersi di considerare la donna un oggetto da possedere, da maltrattare, perseguitare, addirittura da ammazzare. Per risolvere i problemi di coppia ci sono gli psicologi, innanzitutto, se tutto va male ci sono gli avvocati. Esiste la separazione, esiste il divorzio, insomma, santoddio, esiste una vita oltre la fine di un amore. Se ne facciano una ragione, gli uomini. Almeno quelli che hanno un briciolo di sale in zucca. E poi gli incidenti stradali, tanti, troppi ancora una volta, che hanno falciato vite alla stregua di una guerra. Ieri l’ultimo della serie: l’ennesimo incidente mortale sulla Fondo Valle Sele costato la vita a Gerardo Perna di Calabritto. Da buttar via, anche le risse tra ragazzi e ragazzini, talvolta poco più che bambini che escono di casa con il cellulare in una tasca e il coltello a serramanico nell’altra, ma soprattutto con in testa la folle idea di conquistare il rispetto dei coetanei con la violenza, non solo nel linguaggio e negli atteggiamenti. A Cava de’ Tirreni, un 15enne ha ferito coetaneo con una coltellata all’addome, manco la vita fosse un videogame o una serie Tv di quart’ordine. Pronti a brindare, stavolta esprimendo un desiderio in più: uno per noi, l’altro per tutti. Per una società migliore.
I femminicidi, la folle cieca violenza di alcuni, la lunga serie di incidenti stradali mortali
Salerno, cosa buttiamo via dell’anno che sta per finire
Da buttar via anche atteggiamenti sbagliati che, tra minori, sfociano poi in episodi di criminalità
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