Salerno e le archistar

Redazione

Non solo Bofill. Il progettista catalano è solo l’ultimo nome di una teoria di grandi firme dell’architettura mondiale che ha disegnato un edificio, una costruzione, un’opera pubblica a Salerno. Salerno città laboratorio, come titolava già diversi anni fa un articolo di Casabella, bibbia per i tecnici e gli amanti dell’architettura e come ribadiva anche un articolo del Sole 24 ore pubblicato sul sito dell’ordine nazionale degli architetti che racconta come sul modello Salerno il nostro da Paese completamente ingessato, si sia trasformata in una sorta di nuova Mecca delle star dell’architettura internazionale. Proprio a stretto contatto con la piazza immaginata dall’architetto spagnolo che sviluppa una parte di quel fronte di mare vagheggiato da un altro architetto, anche lui catalano, Oriol Bohigas autore del piano urbanistico comunale, c’è il cantiere della stazione marittima declinata dalla destrutturalista Zaha Hadid. Bofill si occuperà dell’intera fascia costiera che si estende dalla nuova piazza della Libertà a Piazza della Concordia. E ancora: è firmato da Tobia Scarpa il Palazzetto dello sport in costruzione nella zona dello stadio Arechi e, sempre in quella zona, sorgerà la marina d’Arechi creata dalla matita dell’arch-ingegnere iberico Santiago Calatrava in project financing. Mentre un’altra star dell’architettura mondiale, Jean Nouvel, è stato incaricato di ridisegnare il vecchio Pastificio Amato nella zona orientale, al romano Massimiliano Fuksas è stata affidata la riqualificazione urbanistica dell’area degli ex fonditori, a Fratte, e all’inglese David Chipperfield, in questi giorni sulle cronache per un problema d’Iva, è stata affidata la progettazione della cittadella giudiziaria. Senza contare l’ipotesi poi tramontata di far progettare a Frank Gehry, autore del Guggenheim di Bilbao, il termovalorizzatore che dovrà sorgere a Cupa Siglia.

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