Salerno, ecco la tassa d’imbarco. Insorge l’opposizione

Ivano Montano

Si attende solo il placet in sede di consiglio comunale, seduta prevista per il prossimo 26 marzo e che già si può immaginare infuocata per la già annunciata presa di posizione da parte dell’opposizione: dal primo aprile, sarà applicata ad ogni passeggero in partenza dai porti di Salerno – senza distinzioni relative alla lunghezza delle tratte – la tassa d’imbarco, un’addizionale comunale di un euro e 50. C’è già la firma in calce al Protocollo d’intesa tra Comune e Autorità di sistema portuale, oltre all’approvazione in giunta, per l’apposito regolamento che, secondo le approssimative stime fatte, dovrebbe portare circa 750mila euro nelle casse municipali, contando sul movimento passeggeri annuale previsto, che si aggira sul mezzo milione di persone. Come detto, la misura dovrà passare prima per le forche caudine della minoranza, con il forzista Roberto Celano che ha già alzato gli scudi, parlando apertamente di incapacità del Comune nel recuperare le tasse insolute e battendo il tasto sui tanti pendolari salernitani e della costiera amalfitana che si muovono per motivi di lavoro e che non possono essere vessati da una tassa da pagare quotidianamente e che, alla fine del mese, diventerebbe una spesa non indifferente per tanti.

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