Tra negozi chiusi "per lavori in corso" e altri che rischiano di chiudere per sempre

Salerno, il commercio langue: serve un’idea

La movida, un tempo motore dell'economia, non aiuta un settore ormai in affanno
Ivano Montano

L’iniziativa che manca, l’idea che non c’è: il titolo del “non evento” potrebbe essere “La notte buia” del commercio a Salerno. La desertificazione del settore – come qualcuno l’ha definita – purtroppo non riguarda solo la stecca di negozi “chiusa per lavori” sul tratto di Corso Vittorio Emanuele interessato dalle operazioni di restyling. La verità è che un po’ tutti sono in affanno, tanti artigiani si sono già arresi chiudendo tristemente bottega in questi ultimi anni, alcuni commercianti, anche storici, stanno seguendo lo stesso percorso o almeno ci stanno pensando, soprattutto nelle zone periferiche della città, dove la passeggiata di cittadini e visitatori è ridotta all’osso, per cui gli incassi giornalieri a stento servono a pagare fitti e bollette. In centro, poi, la movida – potente motore non solo del divertissement ma anche dell’economia nostrana negli anni ’90 – sta diventando più un problema da gestire che una risorsa da sfruttare, perchè alla fine della fiera il tutto ormai si riduce ad un chiassoso girovagare per strada con qualche puntata al bar o a ristorante, nulla più di questo. Le associazioni di commercianti sarebbero pronte ad un confronto aperto ma che sia costruttivo, basato su un’idea: un qualcosa per attrarre clienti e fidelizzarli, un programma di eventi artistici che possa fare da richiamo, del resto in ogni città turistica ci sono passeggiate che danno emozioni, con artisti di strada ogni dieci metri. Dunque, ci vorrebbe un’idea. Chissà se l’assessore Loffredo ne ha…  

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