Salerno, il turismo “quattro stagioni”

Ivano Montano

“A vocazione turistica”, tormentone del passato, a cavallo tra gli ’70 e ’90, un qualcosa che comunque lasciava intendere che Salerno, come città, disponeva delle basi su cui erigere un castello. Frase ormai archiviata, perchè il deciso colpo di acceleratore degli ultimi lustri ha dotato la città di grandi opere pubbliche e grandi iniziative – una per tutte, le Luci d’Artista, evento capace di stravolgere la normalità delle cose, trasformando in mèta turistica invernale una città di mare -. Salerno, dunque, città turistica a tutti gli effetti, che manda in soffitta anche il vecchio turismo “mordi e fuggi”, quello “fagottaro” di chi veniva in città semplicemente per trovare un punto d’appoggio per raggiungere comodamente la costa amalfitana, sorrentina o cilentana. Oggi, si va a testa alta alla Bit di Milano, con in mano numeri da grandeur e un ampio ventaglio di luoghi, eventi, prelibatezze enogastronomiche da offrire, secondi solo a Napoli, noblesse oblige non fosse altro che le la sua storia. Salerno che peraltro supera la media regionale per escursioni e gite, per turismo balneare e nel campo delle degustazioni di prodotti enogastronomici. Insomma, si vola già. Ma il Cielo è infinito come le possibilità di raggiungere nuovi traguardi, grazie all’Aeroporto Salerno Costa d’Amalfi che presto dovrebbe incrementare ancor di più il flusso di turisti dall’Italia e dal mondo.

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