Nell'euforia del boom, mancano infopoint e soprattutto indicazioni multilingue

Salerno, le difficoltà dei “turisti fai da te”

Bene la cartellonistica con i Qrcode, ma sono solo in centro
Francesca Salemme

Lingue e accenti stranieri che si rincorrono lungo i vicoli del centro storico, intorno alle biglietterie di treni e traghetti, ai tavoli di pizzerie e ristoranti, nei negozi di souvenir e non solo. Il boom turistico di questa estate è, se possibile, superiore ad ogni più rosea aspettativa.

Quasi pieni gli oltre 900 b&b e case vacanze ubicate in città, mentre con cadenza bisettimanale sbarcano migliaia di crocieristi per un giro in città. Ma se questi ultimi hanno, spesso, guide e gite organizzate, i “turisti fai da te” sono lasciati soli a raccapezzarsi in una Salerno dove mancano infopoint e soprattutto indicazioni multilingue.

Pertanto non di rado, soprattutto nel centro storico, ma non solo, si incontrano coppie o gruppetti trolleymuniti che disorientati e smartphone alla mano cercano di capire come arrivare presso gli indirizzi degli alloggi prenotati attraverso le piattaforme online (quelle si che parlano tutte le lingue).

In attesa che si sfrutti qualcuno dei locali vuoti lungo la principale direttrice corso Vittorio Emanuele, via Mercanti, via Duomo per allestire anche un ufficio turistico temporaneo, vale la pena ricordare che nelle scorse settimane, sono state presentate un paio di iniziative volute dall’assessorato alle Attività Produttive e Turismo.

La prima riguardava l’installazione di mappe nelle quali vengono evidenziati i luoghi più importanti del capoluogo e un qrcode per un viaggio interattivo alla scoperta dei simboli di Salerno. Iniziativa lodevolissima, che però, esclude quanti abbiano scelto di alloggiare al di fuori del centro storico perchè questo tipo di cartellonistica non è presente in tutte le zone della città.

La seconda una mappa cartacea, stampata in oltre 10mila copie, in cui sono messe in rete tutte le realtà museali del capoluogo: dal museo diocesano alla pinacoteca provinciale, dal museo dello sbarco a quello dello strumentario medico, dal quello della ceramica al museo archeologico.

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