La prossima, è la settimana delle attese e delle aspettative. Salerno aspetta che si accendano le Luci d’Artista, pe una nuova stagione esaltante da vivere in compagnia di tanti turisti e visitatori. Ma Salerno aspetta anche che si riaccenda quantomeno un barlume di luce negli occhi dei giocatori della Salernitana. Quelli che ieri, dopo le quattro sberle rimediate al Mapei Stadium, se ne sono tornati a casa con i bagagli pieni di effetti personali e umiliazioni. Tutti a testa bassa, ma ora la testa bisogna rialzarla, innanzitutto per dare uno sguardo alla classifica: quella posizione, oltre che preoccupante per le sorti di un club che solo due anni fa sognava una lunga permanenza in serie A e magari anche l’europa, oltre che preoccupante è oltremodo mortificante, soprattutto per i tantissimi tifosi che – nonostante tutto – continuano a seguirla in massa in casa e fuori. Perdere con il Sassuolo, da ieri capolista, ci può anche stare. Sbracare no, quello non ci può stare, non ci deve stare, non si deve mai più verificare. Trascinarsi stancamente in campo per poi tornarsene mestamente a casa trascinando per terra il blasone di una squadra, di una tifoseria, manco fosse un vecchio cencio, questo no. La prossima, contro la Carrarese, è già uno spareggio per evitare guai seri. I tifosi, come sempre ci saranno. E la squadra?
In settimana, l'accesione delle Luci d'Artista. Nella speranza che si "riaccenda" pure la Salernitana
Salerno, le “Luci” e le ombre
L'ennesimo capitombolo contro il Sassuolo preoccupa e mortifica una piazza che trabocca passione
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