Le bioplastiche compostabili sono cosa diversa dalla plastica tradizionale, Per identificarle occorre guardare i marchi di compostabilità

Salerno Pulita: Bioplastica compostabile? Nell’organico

La raccolta differenziata nel capoluogo , nei primi 9 mesi del 2023, si è stabilizzata sopra il 74%. Ora dopo la quantità si punta alla qualità
Francesca Salemme

Sacchetti dei supermercati, confezioni per alimenti, piatti e posate monouso… La spinta green ha fatto aumentare il consumo dei prodotti realizzati con le bioplastiche compostabili. Da oggi, grazie all’intesa tra il Comune e Biorepack (il Consorzio nazionale per il riciclo degli imballaggi in bioplastica compostabile) anche questo materiale può essere conferito nell’organico, contribuendo alla produzione di compost.

La campagna di comunicazione predisposta sui media locali e sui social punterà a far riconoscere ai salernitani le bioplastiche compostabili, che sono cosa diversa dalla plastica tradizionale, e in particolare ad identificarle mediante i marchi di compostabilità.

Nel progetto sono previste due azioni mirate: una campagna di sensibilizzazione, dal titolo “Educational goal”, in diverse scuole primarie e secondarie di primo grado che hanno aderito all’iniziativa e un concorso tra le varie zone della città (quella che conferirà un organico migliore e con più bioplastiche, dopo un’analisi comparata, avrà in premio la piantumazione di una ventina di alberi).

Non solo quantità dunque, ma anche qualità per quanto riguarda la differenziata dei salernitani che ormai, nei primi nove mesi del 2023, si è attestata sopra il 74%.

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