Salerno, quando l’ordinario diventa straordinario

Coloro i quali (ahinoi) rientrano tra i “boomers” – come si dice ai giorni nostri – ricorderanno sicuramente una serie della Rai dei primi anni ’70: “All’ultimo minuto”, dei telefilm, genere thriller, che raccontavano storie in cui il lieto fine arrivava puntualmente sul filo di lana, quando ormai tutto sembrava perduto. “All’ultimo minuto” sembra essere diventato anche il claim dell’azione amministrativa a Palazzo di Città. Eppure, governare, amministrare, guidare una comunità dovrebbe significare pianificare le cose da fare, senza aspettare che l’ordinario possa incancrenirsi e trasformarsi in straordinario. Il caso della curva nord dell’Arechi è solo un esempio di una decisione che poteva e doveva essere presa tempo fa e non sul gong, col fiatone. Non parliamo, poi, della curva nord del Vestuti dove, come riportato dal nostro Antonio Esposito nel tg di domenica scorsa, è spuntato addirittura un albero di Natale. Aspettiamo dicembre per apporre palle colorate e festoni o facciamo un po’ di pulizia? Tante altre vicende cittadine – che col tempo sono diventate criticità cui porre rimedio – andavano gestite diversamente. Oggi veniamo a sapere che c’è un’emergenza blatte in città, per cui urge una bonifica del territorio. Naturalmente, le blatte vengono fuori ogni anno, con la stagione estiva, dunque non stiamo parlando dell’improvvisa e imprevista piaga delle cavallette. Dal vertice tenutosi a Palazzo, viene fuori la fumata bianca: “entro otto giorni troveremo i fondi per deblattizzare la città” è la promessa, con la premessa che sarà la Giunta a dover individuare le risorse da mettere in campo. Il punto è proprio quello: le risorse bisogna trovarle, per ogni problema c’è da fare una manovra economica, laddove – nella normalità delle cose – le blatte non sarebbero nemmeno comparse, grazie ad un’azione preventiva messa in atto con fondi già stanziati.