Applausi e fischi al comizio di Matteo Salvini oggi a Salerno. Mentre i sostenitori del ministro-segretario della Lega lo applaudivano sotto il palco allestito a Piazza Portanova, piena ma non gremita, a pochi metri di distanza, sul Corso, i partecipanti al corteo “Salerno non si lega” , arginati da un cordone di agenti in tenuta antisommossa, intonavano “Bella ciao” e slogan contro di lui, mentre gli studenti universitari esponevano lo striscione: «Tommasetti dimettiti», rivolto al rettore dell’Università di Salerno candidato con Salvini alle prossime elezioni europee. Dal microfono il ministro ha preso di mira i contestatori: “Chi protesta, se vuole, ha vinto 10 clandestini a casa”, ha detto, aggiungendo che “Gli accoglienti di sinistra hanno trasformato il mar Mediterraneo in un cimitero con 15mila cadaveri”. Nel suo discorso, ha parlato di sicurezza e sviluppo, di come la Lega abbia insistito “sullo sblocca-cantieri” augurandosi che non ci sia qualcuno che in Parlamento o al governo rallenti perché abbiamo bisogno dei sì. Sollecitato sulle questioni locali ha liquidato le polemiche dei giorni scorsi dicendo: “Per M5S ci sarebbe un ‘patto’ tra me e De Luca? Non me ne sono mai accorto”. A chi gli ha infine chiesto un commento sulla nomina del commissario della sanità in Campania, ha risposto: “Ognuno fa il suo mestiere, io faccio il ministro dell’Interno”. Al termine del comizio, un centinaio di selfie, com’è ormai consuetudine.
Salvini a Salerno, applausi e fischi
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