San Cipriano senza banca, monta la protesta dei Sindaci

La chiusura della filiale di Banca Campania Centro a San Cipriano Picentino ha scatenato polemiche e preoccupazioni tra cittadini e amministrazioni locali. Oltre 15 mila abitanti di quattro comuni – San Cipriano, Castiglione dei Genovesi, Giffoni Sei Casali e San Mango – si trovano ora con un servizio bancario ridotto al minimo, affidato unicamente alla filiale di Campigliano e a un bancomat che funziona a intermittenza.  Il caso è finito sul tavolo della capogruppo Iccrea, che vuole fare chiarezza sulla gestione della banca, sulle strategie di riduzione dei servizi e sulle iniziative culturali e sociali promosse dalla Fondazione Cassa Rurale Battipaglia collegata alla banca e nel cui CdA siede Giuseppe Catarozzo, figlio del presidente di BCC Campania Centro.  La decisione di chiudere la filiale di San Cipriano è stata giustificata con la scarsa redditività, ma molti la considerano un pretesto per una progressiva dismissione dei servizi bancari sul territorio. Il processo è iniziato con l’apertura a giorni alterni e solo al mattino, fino alla chiusura definitiva, che ha messo in difficoltà soprattutto le attività economiche locali, penalizzate dalla mancanza di una banca di prossimità.  A far discutere è anche la vendita di un immobile di proprietà della banca, destinata a coprire i costi di affitto di una sede alternativa, in contrasto con le promesse fatte ai cittadini. Le amministrazioni comunali interessate, che ogni anno versano circa 10 mila euro per il servizio di tesoreria, si trovano ora con un servizio ridotto, mentre le rassicurazioni del presidente Catarozzo sulla permanenza della banca si sono rivelate vane.  La percezione di un tradimento del credito cooperativo, nato per supportare il territorio e non per fare profitto a scapito delle comunità locali, sta portando i comuni di San Cipriano , Giffoni Sei Casali e Castiglione del Genovesi a valutare l’ingresso di altri istituti di credito, pronti a offrire servizi più adeguati. Una mossa che potrebbe minare ulteriormente la posizione di Banca Campania Centro nel salernitano, con conseguenze pesanti per il futuro della cooperativa di credito.