Cattedrale gremita, questa mattina, per il Solenne Pontificale in onore di San Matteo, Santo Patrono della Città.
Tra le autorità presenti in prima fila: il presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca, il sindaco Enzo Napoli, il Prefetto Francesco Esposito, il Questore Giancarlo Conticchio, i vertici provinciali delle forze dell’ordine. Per la Provincia c’era il consigliere Francesco Morra.
A presiedere la cerimonia religiosa l’Arcivescovo di Salerno-Campagna-Acerno Monsignor Andrea Bellandi, mentre l’omelia è stata affidata a Frate Massimo Fusarelli, Ministro generale dell’Ordine dei frati minori che ha collegato la figura dell’Evangelista a quella del poverello di Assisi
“Amerai il tuo prossimo e odierai il tuo nemico; ma io vi dico: amate i vostri nemici e pregate per i vostri persecutori, perché siate figli del Padre vostro celeste, che fa sorgere il suo sole sopra i malvagi e sopra i buoni, e fa piovere sopra i giusti e sopra gli ingiusti” scrive San Matteo in 5,43-45; concetto che San Francesco riprende nel suo Testamento (2Test 7: FF 112) quando parla dei sacerdoti, e alla misericordia nell’accettarli anche nella loro debolezza morale e pastorale: “E se io avessi tanta sapienza, quanta ne ebbe Salomone, e trovassi dei sacerdoti poverelli di questo mondo, nelle parrocchie in cui dimorano, non voglio predicare contro la loro volontà”.
Matteo si è «convertito» a Cristo, perché ha visto Cristo «convertirsi» a lui, fermarsi e girarsi dalla sua parte. Francesco però, nello slancio di san Matteo va oltre: conosceva la guerra e le sue logiche perverse. Ha osato pensare oltre e porre gesti di pace, paradossali e apparentemente inutili. Eppure, ancora ne parliamo e sono un lievito di pace e di incontro tra culture e fedi diverse.
Al termine della celebrazione l’arcivescovo nel ringraziare frate Massimo ha ribadito il compito dei cristiani di essere come Francesco “artigiani instancabili di pace”; e suo tramite ha inviato al Patriarca di Gerusalemme dei Latini, il cardinal Pizzaballa, – anch’egli un figlio di San Francesco – i più affettuosi sentimenti di vicinanza: “Possa lo sguardo di amore di Gesù raggiungere ancora una volta il cuore delle donne e degli uomini del nostro tempo, come raggiunse quello del giovane Levi-Matteo, così da infondere nuova linfa di speranza alla nostra comunità, permettendo di guardare al futuro con quella certezza lieta di essere sempre accompagnati, sostenuti e consolati da quell’amore di Dio che mai delude e che ci chiede di esserne strumenti fattivi in questo nostro mondo, a cominciare da coloro che ci stanno accanto”.