Fede, tradizione, ma anche partecipazione popolare al rito dell’alzata del panno in Cattedrale a Salerno. Il racconto della serata di ieri, che precede di un mese la festa di San Matteo. Il panno con l’effige del Santo Patrono entra al ritmo della banda nel quadriportico millenario del Duomo di Salerno. L’Evangelista, nell’atto di respingere l’assalto cinquecentesco dei pirati, difende la città che si raccoglie in Cattedrale per assistere all’Alzata, ma anche per affidarsi al Santo e prepararsi al mese che separa dalla Festa del Patrono. Il braccio portato in processione raccoglie le suppliche, proprio mentre don Michele Pecoraro cita la testimonianza di Giovanni Paolo II, quando fece visita alle spoglie del pubblicano Matteo durante il suo pontificato. Il vessillo sale e si ripete uno dei momenti più attesi dalla comunità salernitana, anche perché inizia un cammino di purificazione che riguarda tutti, per primi i portatori delle statue dei Santi che vanno in processione. Con l’alzata del panno si rinnova quel legame di appartenenza di Salerno e alle tradizioni. Arrivano, dopo sei giorni di viaggio, i pellegrini del Cammino di San Matteo, da Casalvelino al centro storico, prima che il Duomo si colori di gioia.
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