San Nicola Varco la miseria del presente, i progetti del futuro

Redazione

L’intesa interistituzionale firmata a maggio dalla Regione Campania, dal comune di Eboli insieme ad altri enti locali della Piana e dal ministero dell’Interno, prevede la bonifica – entro la fine del 2009 – dell’area di San Nicola Varco, quattordici ettari di terreno destinati alla realizzazione del Polo agroalimentare regionale (delibera dell’8 febbraio 2008)… Un sogno che in zona si culla da più di 40 anni, visto che il primo contributo Ersac per la costruzione della Centrale Ortofrutticola alla Produzione nel comprensorio ebolitano è datato ottobre 1966. Due settimane fa, grazie all’impegno dell’assessore regionale alle politiche sociali ed immigrazione Lilly De Felice, una conferenza stampa aveva salutato l’avvio dei lavori di bonifica e, contemporaneamente, l’inizio di una missione umanitaria in loco con l’apertura di un presidio socio-sanitario per forniranno assistenza e informazioni ai settecento marocchini – impegnati stagionalmente nella raccolta del pomodoro o in altri lavori agricoli nella Piana del Sele – che vivono nella baraccopoli venutasi a creare nel corso degli ultimi quindici anni. Sin dall’inizio degli anni Novanta, infatti, quando le prime ondate migratorie provenienti dal sud del mondo si innestarono sull’abbandono del lavoro nei campi da parte degli italiani, sulle rovine del mercato ortofrutticolo, costruito dalla Regione con i miliardi dello stato a metà anni ’80, e mai avviato, gli extracomunitari hanno costruito un piccolo villaggio, fatto di capanne, baracche, rifiuti e povertà. Vi abitano in piccoli gruppi, senza letti e senza niente per coprirsi. Tra scheletri d’auto e quintali di spazzatura ammassati nei cortili, la colonia di S.Nicola si è dotata negli anni di una sorta di spaccio, che vende generi di prima necessità; di un forno dove si cuoce il pane; della moschea. Nelle baracche si cucina e ci si riscalda con la legna. I più fortunati usano cucinotti alimentati da bombole a gas… Fino a qualche mese fa l’unica fontana – tra polvere, fango e cemento – era un tubo di plastica a due passi dal cancello grigio scrostato che erogava acqua per tutti, con l’intervento dell’assessore De Felice e della protezione civile sono stati aperti altre fontane di acqua corrente e a giorni sono previsti 30 bagni e 30 docce…

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