Il Centro Trapianti dell’ospedale Ruggi d’Aragona è in emergenza per carenza di personale medico, con il rischio concreto di chiusura. Attualmente, restano in servizio solo due specialisti qualificati, uno dei quali prossimo alla pensione, mentre altri due professionisti non risultano adeguatamente formati per le attività altamente specializzate del reparto. Ad aprile, un altro medico esperto lascerà la struttura, aggravando ulteriormente la situazione e mettendo a rischio la continuità delle cure per centinaia di pazienti in attesa di trapianto. A denunciare la criticità è l’UDC, che lancia l’allarme sul futuro del reparto. “È inaccettabile che un’eccellenza della sanità campana venga di fatto smantellata”, afferma il responsabile nazionale del comparto Sanità per il partito. Dal 2006 a oggi, il Centro ha eseguito 518 trapianti, con risultati di altissimo livello certificati dal Sistema Informativo Trapianti.
“Anziché valorizzare anni di esperienza e professionalità, si sta procedendo a un declassamento che comprometterà l’intero sistema”, prosegue la nota. A pesare sul destino del reparto è anche il pensionamento imminente del primario Paride De Rosa e il nuovo atto aziendale, che prevede la trasformazione dell’Unità Operativa Complessa in Unità Semplice. Una scelta che, secondo l’UDC, porterà alla fuga di specialisti e all’inevitabile chiusura del centro. I numeri evidenziano la gravità della situazione: in Campania sono 492 i pazienti in attesa di un trapianto di rene, di cui 320 si affidano al Centro di Salerno. Altri 250 aspettano di essere inseriti nella lista ufficiale. “Se questa struttura verrà ridimensionata, i pazienti saranno costretti a rivolgersi altrove: chi potrà permetterselo andrà fuori regione, mentre gli altri saranno dirottati su Napoli, che evidentemente non era la loro prima scelta”, sottolinea l’UDC.