Tra i casi quasi quotidiani di malasanità, veri o presunti, ecco spuntare un fiore. E’ la storia che ci viene raccontata da un operatore del Pronto Soccorso del nosocomio di Oliveto Citra: “mentre ero in servizio – scrive – sono stato piacevolmente sorpreso dall’arrivo di una paziente extracomunitaria accompagnata in ambulanza, dall’ospedale di Polla. A causa della mancanza di personale infermieristico disponibile, la donna è stata accompagnata dal responsabile del “Luigi Curto” di Polla, il dottor Luigi Mandia in persona, al fine di effettuare una consulenza o un intervento chirurgico presso il presidio ospedaliero di Oliveto Citra. Vorrei esprimere pubblicamente la mia ammirazione e rispetto – continua chi ci scrive – per Lugi Mandia che pur ricoprendo cariche apicali e prestigiose, è pronto a svolgere mansioni che dovrebbero svolgere altri, dimostrando coi fatti che la leadership non è solo questione di potere o status, ma di spirito di servizio e responsabilità e che all’interno di un’organizzazione il successo collettivo si fonda su ogni singolo contributo, grande o piccolo che sia”. Cosa aggiungere? Il Dottor Mandia ha mostrato soprattutto di avere grande umanità e il suo gesto è un messaggio lanciato a quelli che, in queste settimane, non ci pensano su due volte prima di aggredire, verbalmente e fisicamente, operatori della sanità. Il Dottor Mandia è un mirabile esempio di come e fino a che punto un medico, un vero medico, sia disposto a sacrificarsi per il bene della collettività.