Il consiglio dei ministri vara la cosiddetta norma anti-De Luca, ovvero l’incompatibilità tra la carica di presidente della giunta regionale e quella di commissario per il piano di rientro dal debito sanitario dello stesso ente territoriale.
Il provvedimento, fortemente voluto dal movimento cinque stelle e sponsorizzato dal vicepremier Luigi Di Maio, riguarda anche un altro governatore, il presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti, pure lui del Pd.
La norma anti-De Luca ripristina l’incompatibilità che esisteva prima del decreto varato dal governo Gentiloni, che permise al presidente della Regione Campania di diventare commissario per la sanità.
In realtà, la decisione assunta ieri dal consiglio dei ministri potrebbe risultare superata dall’istanza avanzata dallo stesso Vincenzo De Luca affinché l’esecutivo ed il ministero della Salute dichiarino la sanità campana perfettamente risanata.
De Luca ha più volte ribadito di aver rimesso i conti in ordine e di aver posto le basi per la rinascita del settore. Tecnicamente, dunque, il commissariamento in Campania non è più necessario. Ora il Governo ha 90 giorni di tempo per sollevare l’incompatibilità, ma potrebbe anche dichiarare il superamento della fase commissariale.
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