Per curarsi, bisogna fare in fretta. Ci vuole tanta pazienza per guadagnare i primi posti in coda e un pizzico di fortuna, l’importante è che il tentativo di prenotazione di visite e controlli specialistici venga fatto nei primo giorni del mese, prima che i tetti di spesa possano volar via come fuscelli al vento, lasciando scoperchiate le strutture sanitarie e scoperte le casse. Pere molti pazienti dell’Asl Salerno, attese infinite, tempi biblici: nove mesi per una visita oculistica, più di un anno per accertamenti ortopedici. Il tempo necessario affinchè il pubblico venga privato dei servizi essenziali e non è soltanto un gioco di parole, visto che poi molti sono quelli che – piuttosto che aspettare e farsi mangiare dall’ansia – preferiscono rivolgersi direttamente alle strutture private o convenzionate. Poco si può fare, in tal senso, a meno che a Roma non si accorgano improvvisamente, come per miracolo, che la sanità pubblica è una priorità per il Paese, non un argomento a piacere.
Sanità: se il “Pubblico” viene “Privato” dei servizi
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