Presa di posizione del sindacato dopo l’ultima aggressione avvenuta al carcere di Salerno

Sappe: “Polizia Penitenziaria figlia di un Dio minore”

“Istituzioni assenti. Uno scempio unico, un’offesa alla Nazione”
Alessandro Ferro

“Uno scempio unico e senza appelli, è un’offesa alla Nazione. Non c’è stata nessuna solidarietà dalle istituzioni, siamo figli di un Dio minore”. A dirlo è il Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria in merito a quanto accaduto al carcere di Salerno con l’ennessima aggressione ai danni degli Agenti. Una detenuta ha tentato il suicidio all’interno della casa circondariale di Fuorni, poi ha provocato una rissa con altre ristrette e solo il provvidenziale intervento delle Agenti di Polizia Penitenziaria, rimaste contuse, ha evitato peggiori conseguenze.

“La vicenda ripropone nuovamente le difficoltà in cui versa il sistema penitenziario campano” dice Tiziana Guacci, segretario per la Campania del Sappe. “La tensione nelle carceri regionali è palpabile ogni istante ed è grave che a pagare lo scotto siano i servitori dello Stato. Un gesto vile e da censurare in quanto commesso in stato di detenzione all’interno di un carcere mentre si è soggetto ad un’opera di risocializzazione”.

Donato Capece, segretario generale del Sappe, evidenzia l’assenza delle istituzioni. “Immagino che, per le colleghe aggredite, non ci saranno attestazioni di vicinanza e solidarietà. Come è successo – dice Capece – per la quasi totalità dei Baschi Azzurri vittime nel 2023 di 1.760 casi di violenza da parte di detenuti e dei 1.700 aggrediti in questi mesi del 2024”.

Leggi anche

Adblock Detected

Please support us by disabling your AdBlocker extension from your browsers for our website.