La diversa strategia adottata dai giudici De Camillis e Spanò, una marcatamente collaborativa, l’altra più riservata, non muta il quadro indiziario sugli episodi di corruzione alla commissione tributaria regionale. Un quadro indiziario che si corrobora di dettagli, grazie all’atteggiamento assunto da gran parte degli indagati attualmente reclusi: quasi tutti, infatti, hanno scelto di raccontare tutto quello che sanno al gip Indinnimeo del Tribunale di Salerno.
E nei verbali, ovviamente secretati, vi sarebbero ampie conferme su quanto ricostruito dalla Procura e dalla Guardia di Finanza di Salerno. Non solo: pare infatti che il sistema imperniato attorno alle figure chiave dei due segretari Naimoli e Sammartino (anche loro finiti dietro le sbarre) fosse in realtà molto più esteso di quanto ipotizzato finora dagli inquirenti. Insomma, ben presto potrebbero esserci altri sviluppi, magari dopo l’accurata ispezione di supporti informatici e dei documenti acquisiti durante le perquisizioni.
Ma non è da escludere nemmeno che fatti nuovi, altre sentenze sospette, possano venir fuori dall’esame di tutte le pronunce recenti dei giudici Spanò e De Camillis, così come dalla revisione dei fascicoli loro assegnati. I vertici della commissione tributaria regionale, infatti, hanno inviato molte di quelle sentenze alle Fiamme Gialle e sul resto è in corso la riassegnazione dei faldoni.
Da Roma, inoltre, sarebbe in arrivo un super-magistrato per una sorta di interim sulla sede distaccata di Salerno: un modo per gestire una fase delicata e turbolenta, affidando il caso ad un profilo super partes e non immischiato in vicende locali.
https://www.youtube.com/watch?v=0C34k1s8VNg