Ecco cosa emerge dalle intercettazioni che hanno dato fondo alle indagini sulle carriere accademiche truccate all'Università di Salerno.
C'è la mamma del militare che voleva a tutti i costi che il figlio si laureasse. C'è il padre preoccupato per il figlio che non riusciva a dare esami. Un altro genitore in ansia, perché la figlia poteva essere stata vista consegnare del denaro per taroccare la sua carriera universitaria. Sono solo alcune delle storie che emergono dalle intercettazioni che hanno dato corpo allo scandalo delle lauree taroccate all'Ateneo di Salerno; intercettazioni che documentano un campionario umano deprimente, una propensione ad aggirare le regole e a considerare la cultura come frutto non del sacrifico e dello studio ma di semplice furbizia. Ovviamente, per i 42 tra studenti e genitori indagati le condotte oltre che moralmente censurabili sono per la Procura di Salerno e la Guardia di Finanza penalmente rilevanti: i reati vanno dal falso alla possibile concussione, per non parlare di ciò di cui dovranno rispondere i due dipendenti infedeli dell'università di Salerno, per i quali si profila l'accesso abusivo e fraudolento al sistema informatico d'ateneo.
Ciò che ha colpito gli inquirenti è la disinvoltura con cui le persone al centro di questa vicenda truccavano interi percorsi accademici, attribuendosi esami mai sostenuti ed arrivando – in alcuni casi – persino a laurearsi. Sotto la lente ci sono carriere in Giurisprudenza (in un caso interamente artefatta), nel dipartimento di Pedagogia come a Lingue. Ma forse, i casi che danno più da pensare sono quelli di Medicina: tutto è cominciato proprio da due studenti che non avevano superato nemmeno il test di ammissione eppure si sono ritrovati iscritti con un raggiro informatico e si sono pure fatti registrare esami mai sostenuti: come pensavano di fare il medico, poi, è un mistero che nessuno potrà sciogliere.
Gli indagati andranno in contro ad un processo, con ogni probabilità e per qualcuno le conseguenze potrebbero essere molto serie. I due impiegati infedeli, che sono ai domiciliari, sono chiamati all'interrogatorio di garanzia per spiegarsi. I magistrati vogliono capire se oltre alle regalie vi fossero importanti flussi di denaro dietro le carriere truccate.