Torna libero Carmine Napolitano, il primario della clinica Tortorella finito al centro di un'inchiesta per omicidio colposo plurimo.
I giudici del tribunale del Riesame hanno rimesso in libertà il primario della Chirurgia Oncologica della casa di Cura Tortorella, Carmine Napolitano, messo agli arresti domiciliari il 9 dicembre scorso da un'ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip Zambrano del Tribunale di Salerno. Le indagini dei Carabinieri e della Procura, coordinate dal procuratore capo Borrelli, sono durate oltre un anno e mezzo e non sono ancora concluse. I domiciliari per Napolitano erano scattati sulla base di accuse gravissime, relative ai sei decessi sospetti, avvenuti dopo interventi chirurgici demolitivi e ritenuti inutili dai consulenti della Procura.
Ma proprio quelle consulenze sono alla base anche del verdetto del Riesame, che ha dovuto accogliere quanto eccepito dai legali del dott. Napolitano, guidati dall'avvocato Formicola. Il collegio difensivo, infatti, ha sollevato il problema del deposito fuori termine delle perizie dei ctu nominati dalla Procura, rendendo di fatto inutilizzabili le risultanze dei medici chiamati a verificare la correttezza delle diagnosi e delle indicazioni terapeutiche di trattamento per i pazienti deceduti dopo le operazioni fatte dai chirurghi Carmine Napolitano e Marco Clemente, braccio destro del primario della Tortorella.
Le motivazioni della sentenza diranno molto di più e consentiranno alla Procura di elaborare un ricorso, ma Napolitano nel frattempo torna libero con a carico la sola interdizione dalla professione medica. Per il collega Clemente, invece, si attende la fissazione dell'udienza che deve esaminare la richiesta di revoca dell'interdizione. Le accuse erano di omicidio plurimo colposo.