Proviamo a fare un po’ di chiarezza su quella parte della manovra di bilancio che il consiglio comunale di Salerno ha approvato non senza problemi, ieri in assise.
Il giro di vite sulle tasse locali a Salerno si chiude bene ma non senza qualche scossone nella maggioranza. Basti pensare che la parte del bilancio sul balzello di soggiorno e sull’aumento della Tari passa con 17 voti sui 32 totali del consiglio comunale. Segno che nella maggioranza la relazione dell’assessore Della Greca non è stato un passaggio indolore.
Recuperata una parte dei Moderati (con l’eccezione di Stasi), persi i Socialisti ed i Verdi (astenuti), a sorpresa anche nei Progressisti s’apre una breccia con il no di Petrone. Il motivo sarebbe presto spiegato: oltre al metodo scelto per arrivare al ritocco di Tari e tassa di soggiorno, quello che i dissidenti non condividono è la penalizzazione di alcune strutture ricettive (che potrebbero pagare dazio rispetto agli alberghi più forti) e di molte attività commerciali che vedranno aumentarsi la tassa sui rifiuti fino a 900 euro l’anno.
Eppure la manovra è improntata ad un criterio progressivo: la tassa di soggiorno- ad esempio- lievita in proporzione al tipo di struttura. Per i b&b si pagherà 1,50 cent al giorno per sette pernottamenti; il tetto massimo sono i 4 euro giornalieri per gli alberghi di categoria superiore. Non sembra una enormità, soprattutto se le risorse aggiuntive ricavate dai versamenti saranno reinvestite nel turismo. Piuttosto bisogna stanare gli evasori della tassa, ovvero quelli che la riscuotono dai turisti ma non la versano al Comune.
Più complesso ed impopolare il capitolo sulla Tari: è vero che per talune attività ci saranno aumenti (da un minimo di 100 ad un massimo di 900 euro l’anno) ma è pur vero che si tratta di esercizi commerciali che trattano una quantità di scarti e di umido molto superiore rispetto ad altri. Ed in linea teorica è giusto che paghino di più. Anche per consentire il seppur minimo sgravio sulla Tari delle famiglie numerose, che in media risparmieranno 15 euro l’anno.
Ci pare piuttosto opportuno sottolineare un altro aspetto, relativo all’accertamento su chi non paga la tassa: sparisce, infatti, l’avviso bonario. A casa arriverà direttamente la cartella ma senza interessi e sanzioni. In pratica, si tratta di una proposta per il ravvedimento operoso di chi non ha pagato. E comunque non potrà essere notificato prima del 31 dicembre dell’anno in questione. Senza ravvedimento, il contribuente moroso andrà incontro anche a sanzioni e interessi legali.
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