Scommesse e clan, sequestro per imprenditore di Battipaglia

Anna Sarno

Secondo le indagini dei finanzieri, l’imprenditore battipagliese, insieme ad un altro imprenditore, sarebbe stato il referente di un gruppo societario contiguo ad alcune famiglie mafiose. L’indagine ha ricostruito la sistematica ricerca del potere economico da parte di “Cosa nostra” che tenta di infiltrarsi nel settore della gestione dei giochi e delle scommesse sportive. Secondo quanto ricostruito dai finanzieri del Gico, le imprese che facevano riferimento al boss, grazie al rapporto con la mafia, avrebbero acquisito la disponibilità di numerose licenze e concessioni statali rilasciate dall’Agenzia delle dogane e dei monopoli per l’esercizio della raccolta delle scommesse, fino alla creazione di un “impero economico” costituito da società formalmente intestate a “prestanome”, che nel tempo erano giunte a gestire volumi di gioco per circa 100 milioni di euro.

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