Ha ammesso le sue responsabilità il 28enne, accusato di avere lanciato il fumogeno che il 22 gennaio scorso, a Pagani, provocò l’incendio di uno dei due bus sui quali viaggiavano i tifosi della Casertana. Per l’ultras della Paganese e per gli altri 14 tifosi finiti ai domiciliari per i violenti scontri avvenuti prima della partita di serie D ieri è stato interrogato dal gip del Tribunale di Nocera Inferiore. Il 28enne ha ammesso di aver lanciato il fumogeno, dicendo, però, di non immaginarne le conseguenze. Tra gli indagati qualcuno si è avvalso del silenzio, qualcun altro ha negato di essere in strada in quelle ore, altri hanno dichiarato di essere stati presenti ma di non aver partecipato agli scontri. In totale sono 24 i tifosi arrestati, responsabili della guerriglia andata in scena in quella domenica, prima dell’ingresso allo stadio Torre. Duecento, invece, le persone indagate. L’indagine prosegue per individuare altri potenziali ultras coinvolti negli scontri Nelle prossime ore, il Gip Carlo Bisceglia deciderà sulle istanze di revoca delle misure cautelari presentate dai difensori di alcuni degli arrestati.
Scontri Paganese-Casertana, chiusi gli interrogatori
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