L’ operazione che ha consentito di smantellare un sodalizio criminale dedito allo sfruttamento e al favoreggiamento della prostituzione con perquisizioni effettuate tra Sala Consilina e le province di Potenza e Cosenza è solo l’ultimo capitolo dell’offensiva dei carabinieri contro la prostituzione. Una piaga che ciclicamente si ripresenta, nel mirino ci sono necessariamente loro, le prostitute, ma solo per riuscire a mettere le mani sui veri responsabili di quelle che spesso risultano essere vere e proprie organizzazioni dedite all’illecita attività. Dieci giorni fa era finita nei guai una giovane colombiana denunciata dai carabinieri per sfruttamento della prostituzione. In un casa a Sant’Antonio di Pontecagnano la donna permetteva incontri sessuali a pagamento tra due sue connazionali ed uomini salernitani. A fine ottobre ,dopo un blitz in un appartamento i militari avevano scoperto un’ altra alcova del sesso a Mercato San Severino. In molti avevano denunciato il continuo via vai che si consumava regolarmente in un condominio su corso Umberto I e dopo appostamenti in borghese i militari avevano bussato alla porta dell’appartamento. Ad accoglierli avevano trovato una 34enne tunisina in abiti succinti. A fine settembre, un giro di prostituzione era stato organizzato dal gestore di un bar di San Marzano sul Sarno. Era lui a portare le donne in Italia, pagando loro il biglietto aereo, costringendole poi a prostituirsi. Con l’uomo finirono in carcere altre 7 persone. Ad arrestarli furono i carabinieri della Compagnia di Nocera Inferiore, nell’ambito di una operazione denominata Brasilandia.
Scoperte diverse case d’appuntamento
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