Sono in arrivo le nuove regole in vista dell'inizio dell'anno scolastico. Ecco, per ora, come sarà la giornata tipo, alla luce della situazione attuale. Personale e docenti dovranno essere a scuola un po' prima dell'inizio delle lezioni, almeno nelle prime settimane, fino a quando non sarà pronta la piattaforma per il controllo automatico del green pass.
L'ingresso degli studenti sarà scaglionato. Si entra in classe tra le 7.50 e le 8.30 a seconda dell'orario stabilito dalle singole scuole. E' previsto, almeno per quelle superiori nelle grandi città, un secondo turno per non affollare i mezzi pubblici. Saranno i tavoli dei prefetti, poi, a decidere le regole provincia per provincia. Si dovrà indossare la mascherina.
Per gli studenti non è obbligatorio il green pass. La temperatura corporea si controlla a casa, ma a scuola si lavano le mani.
Per ingresso e uscita devono essere indicati i percorsi che permettano agli studenti di non incontrarsi.
In aula i banchi devono essere distanziati, ma la regola del metro di separazione non è più obbligatoria: chi ha aule piccole può derogare mantenendo tutte le altre misure di sicurezza.
Sul ricambio di aria le indicazioni di Cts e governo sono quelle di lasciare aperte le finestre sempre durante le lezioni, anche d'inverno con il brutto tempo. Ci sono state molte polemiche sul tema, ma il ministero ha deciso di lasciare alle scuole la possibilità di acquistare filtri o strumenti di areazione, senza fare un intervento generalizzato.
Le attività di laboratorio e l'educazione fisica nelle palestre sono permesse, evitando sport di squadra e gli sforzi troppo intensi.
Quando si va in mensa è necessario osservare dei turni che consentano il distanziamento tra i bambini, che dovranno togliere la mascherina mentre mangiano.
Per quanto riguarda la quarantena della classe, in caso di studente o docente positivo, chi è vaccinato può tornare dopo 7 giorni, gli altri dopo 10. Ma poiché sarà difficile distinguere tra vaccinati e no, è probabile che la quarantena resti per tutti a 10 giorni come misura di massima precauzione.