Scatta il conto alla rovescia per la partenza del nuovo anno scolastico e migliaia di docenti sono costretti a fare i conti con vecchi e nuovi problemi: al Sud e quindi anche in Campania e a Salerno si registra il fallimento delle cosiddette “call” – “chiamate veloci”. I posti disponibili sono tutti concentrati nel Nord Italia ed il trasferimento agli insegnanti ormai pesa e non poco, anche perché è necessario fare i conti con il caro-vita e con alloggi introvabili se non a prezzi esorbitanti. “E’ questa la sorte dei docenti che decidono di trasferirsi dal Sud dove si è condannati alla vita da precari per almeno un decennio – spiega il coordinatore della Federazione Gilda Unams Campania, Domenico Ciociano -, mentre nell’Italia Settentrionale si trovano le cattedre e la possibilità dell’ambito contratto a tempo indeterminato”. Ma se già prima questa era una strada poco praticata, ora è ancora più impervia. La situazione di difficoltà con cui molti insegnanti stanno facendo i conti viene, appunto, evidenziata dai sindacati. Le chat e i social sono particolarmente calde dopo i primi risultati, deludenti, delle chiamate “veloci” tra fine luglio e Ferragosto su posti di ruolo non assegnati per docenti da fuori provincia e regione. Sono sempre state un flop, ma stavolta pesa anche la politica dei salari bassi: con 1200/1300 euro iniziali è difficile vivere, anzi, sopravvivere in città del Nord, considerando le spese relative all’affitto, ai pasti giornalieri ed alle utenze, alla luce anche del caro-vita. Insomma i docenti preferiscono restare supplenti vicino casa, piuttosto che ottenere un posto di ruolo, agognato sì, ma inaccettabile ed in tanti sono costretti a gettare la spugna.
Scuola, fallimento “call” veloci anche a Salerno
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