Si ritorna in massa tra i banchi, tra ansia, paure e preoccupazioni. In Campania gli studenti delle scuole medie inferiori anticipano di una settimana i colleghi di quelle superiori e riprendono il loro percorso scolastico in presenza, come avevano fatto, qualche giorno fa, gli alunni più piccoli delle classi 4^ e 5^ della primaria. Il rientro affrettato dalla sentenza del Tar, a seguito del ricorso presentato dai genitori dei Comitati No Dad e dal Codacons, non è stato accolto con felicità e soddisfazione da tutti. Il dibattito è acceso.
Il ritorno in presenza a scuola è un tema controverso: da un lato i timori dell'attesa terza ondata, ma non solo, frenano alcuni, dall'altro il ritardo delle aperture in Campania, rispetto alle altre regioni, avevano generato l'allarme di altri. Purtroppo a scatenare ansia e preoccupazione che, altrove, forse, sono già state metabolizzate, c'è una serie di aspetti che impone una riflessione. Le scuole sono state messe in sicurezza, per quanto possibile, grazie all'impegno dei dirigenti e del personale scolastico: orari differenziati, turni, ingressi e uscite diverse (laddove possibile), termometri, disinfettanti, gel, mascherine e tutto quanto è nel potere dei comuni mortali per prevenire il virus.
Purtroppo, però, nulla è stato fatto a livello ministeriale, a partire dall'inizio dell'anno scolastico per garantire un reale e concreto rientro in sicurezza delle scuole di ogni ordine e grado, banchetti monoposto a parte. Le aule continuano a contenere un numero elevato di alunni, che respirano nello stesso ambiente, in taluni casi anche poco spazioso. Non sono stati fatti investimenti importanti in estate sull'edilizia scolastica per creare nuovi spazi o ampliare quelli già esistenti, non sono state fatte nuove assunzioni di docenti per poter dimezzare le classi ed evitare, di conseguenza, di creare ancora aule pollaio. Queste carenze di ieri ampliano le ansie di oggi, quando si è costretti a rientrare con l'influenza stagionale ancora in corso, con il freddo che male concilia con la finestra da tenere aperta per favorire la circolazione dell'aria e con la terza ondata della pandemia attesa ed annunciata a più riprese.
A questo, si uniscono le notizie dei focolai già scoppiati in alcune scuole, vedi il caso di Fuorigrotta, per completare un quadro poco incoraggiante. E' per questo che in Campania, la Regione ha deciso di ripartire con gli screening al personale scolastico, cominciati oggi.