Mentre per i bambini delle materne non sono previste (l'Italia è il solo Paese dove l'utilizzo è a partire dai 6 anni), nel caso si imponesse la necessità dell'utilizzo anche in classe per gli studenti, laddove dunque non fosse possibile il distanziamento, si potrebbe valutare l'utilizzo dei dispositivi di protezione in maniera differenziata a seconda della situazione.
Gli esperti suggeriscono quelle di stoffa per gli studenti e quelle chirurgiche per il personale.
Il Commissario Arcuri, invece, ha fatto sapere che da venerdì arriveranno negli istituti i primi banchi monoposto mentre è già cominciata la distribuzione dei dispositivi di protezione e gel per le varie scuole.
Sul fronte del personale scolastico, la ministra Azzolina rassicura: “Grazie alle risorse stanziate per l'emergenza ci saranno oltre 70mila unità di organico in più per la ripartenza tra docenti e Ata”.
E mentre sono partiti i test sierologici – volontari – per il personale scolastico, in Campania – dove gli stessi sono obbligatori per i professori e il personale amministrativo -, la giunta De Luca ha deciso di consentirli, su base volontaria, anche agli studenti delle scuole superiori. Ieri, poi, è scaduto il bando regionale per i finanziamenti per l'acquisto dei termoscanner, da distribuire agli istituti ed è stato siglato l'accordo con tutti i sindacati dei medici di medicina generale per fare proprio questi test.
Dopo il vertice in videoconferenza Governo-Regioni ed enti locali, è emersa la necessità di un coordinamento permanente, in particolare sul nodo del trasporto pubblico locale su cui pesa il continuo braccio di ferro tra le Regioni, che puntano a 'viaggiare' a pieno carico, e il Comitato Tecnico Scientifico.
Sul tavolo ci sono le proposte dei territori vagliate con un po' di scetticismo dagli scienziati: dai separatori morbidi tra i passeggeri sui mezzi al controllo della temperatura a bordo, fino alla rimodulazione degli orari delle scuole, sono diverse le idee contenute nel report della Commissione Trasporti delle Regioni affinché si possa derogare al distanziamento di un metro sui mezzi.
La ministra De Micheli è disponibile all'apertura sulle proposte dei governatori tra cui quella di eventuali deroghe al metro di distanza sui bus basate sul “principio del gruppo abituale esteso ai componenti della stessa classe”, ipotizzata dal vicepresidente campano Fulvio Bonavitacola.