La scuola pubblica è in ginocchio e va avanti a suon di contributi volontari. I bilanci sono in rosso e le scuole dal canto loro s’arrangiano come possono convincendo i genitori a pagare di tasca propria le spese ordinarie. Tagli al bilancio di ben 232 milioni di euro, 103 milioni destinati al funzionamento delle istituzioni scolastiche e 129 destinati alle supplenze brevi. In alcuni casi, infatti, le scuole non hanno più nemmeno le risorse sufficienti per garantire le supplenze e capita che i dirigenti scolastici siano costretti a separare gli alunni e distribuirli nelle altre classi. “Un vero spezzatino di alunni- denuncia il Comitato dei precari della scuola- I bilanci in rosso non consentono nemmeno di pagare gli stipendi dei supplenti e quei pochi precari che sono stati nominati per qualche supplenza non hanno alcuna sicurezza di essere retribuiti”. I dati forniti dal Comitato precari tracciano un quadro desolante della scuola pubblica: quest’ anno in provincia di Salerno sono stati tagliati 1500 posti di lavoro tra docenti e personale Ata, le classi sono sovraffollate ed in alcune scuole non sono presenti gli insegnanti di sostegno. Una situazione insostenibile per i docenti ed il personale ausiliario che il 12 marzo incroceranno le braccia contro i tagli e per il ritiro della riforma delle superiori. La giornata di sciopero si svolgerà a Roma: in testa al corteo ci saranno i precari che in questi mesi si sono battuti in difesa del loro posto di lavoro, della scuola pubblica e della qualità dell’insegnamento, poi, un presidio fisso in viale Trastevere davanti al Ministero della Pubblica Istruzione.
Scuola, verso lo sciopero nazionale
71
articolo precedente