Le scuole in Campania restano chiuse, in presenza solo l'infanzia. L'ultima ordinanza della Regione conferma il provvedimento più rigido rispetto al resto d'Italia. Il Dpcm firmato ieri dal premier Conte prevede, da oggi fino al 24 novembre, che le scuole secondarie di secondo grado incrementino il ricorso alla didattica digitale integrata, per una quota pari almeno al 75 per cento delle attività, modulando ulteriormente la gestione degli orari, anche attraverso l'utilizzo di turni pomeridiani, e disponendo che l'ingresso non avvenga in ogni caso prima delle 9. L'attività didattica per il primo ciclo di istruzione e per i servizi educativi per l'infanzia continua a svolgersi in presenza. Questo in tutta Italia, in base al Dpcm.
In Campania, invece, è prevista la didattica in presenza solo per l'infanzia, con la chiusura di scuola primaria e secondaria. Fanno eccezione le attività destinate agli alunni affetti da disturbi dello spettro autistico o diversamente abili, il cui svolgimento in presenza è consentito, previa valutazione da parte dell'Istituto scolastico delle specifiche condizioni di contesto.
Nell'ultima ordinanza regionale, però, è inserito per la prima volta un punto che potrebbe modificare la misura. "All'Unità di crisi regionale è dato mandato di verificare, con l'Anci, alla data del 31 ottobre, la possibilità di disporre la riattivazione delle attività didattiche in presenza, anche in maniera differenziata sul territorio, tenendo conto dell'andamento dei contagi su scala locale e regionale". Non è escluso, quindi, che tra qualche giorno possano esserci delle novità per la scuola in Campania, diverse in base alla specifica realtà territoriale e al numero di positivi. Confermata la sospensione in Campania delle attività didattiche e di verifica in presenza nelle Università, fatta eccezione per quelle relative agli studenti del primo anno e già programmate in presenza dagli Atenei.