Poco dopo le 15, ieri, durante il consueto report settimanale, la decisione: "scuole chiuse da lunedì. Dobbiamo prima vaccinare il personale scolastico e poi vedremo come e quando riaprire". Una notizia che era nell'aria, preannunciata da un post su facebook piuttosto eloquente, con quella frase, "vi anticipo che la situazione non è buona". Il Governatore De Luca ha – seppur a malincuore – comunicato una scelta mossa dal buon senso: le varianti stanno maledettamente accelerando il corso della pandemia, non è possibile andare avanti così, è il momento di non lasciare nulla di intentato, pur di alleggerire la pressione sulle terapie intensive e soprattutto salvare vite umane. La priorità è dunque vaccinare a tappeto tutto il personale scolastico, docente e non docente. Al momento, sono 114mila le prenotazioni, solo 28mila i vaccinati con 142mila dosi ancora disponibili. C'è la possibilità per marzo di completare la vaccinazione del personale scolastico, intanto si va avanti con la didattica a distanza in tutte le scuole di ogni ordine e grado.
Ulteriori dettagli saranno forniti nell'ordinanza regionale che disporrà ufficialmente la nuova situazione. Ordinanza che dovrà riportare anche le motivazioni e quelle, sulla base dei contagi scolastici aumentati in modo esponenziale nelle ultime settimane, dopo il ritorno alla didattica in presenza, sono numeri probabilmente a prova di altri, eventuali ricorsi al Tar. De Luca ne ha approfittato per ringraziare tutto il personale scolastico per i sacrifici fatti, per l'abnegazione con cui stanno portando avanti il lavoro. Intanto, altre regioni del Paese potrebbero presto seguire la linea adottata dalla Campania, è atteso per i prossimi giorni il parere del Comitato tecnico scientifico sulla situazione epidemiologica nelle scuole, i alla luce della diffusione delle nuove varianti del Covid. “Quando si parla di chiusure scolastiche è sempre doloroso. Ma laddove ci sono dei focolai o presenza di varianti è chiaro che tale decisione dolorosa è assolutamente da considerare" – è la dichiarazione rilasciata ieri dal Direttore Generale della Prevenzione del Ministero della Salute, Giovanni Rezza.