Sei misure cautelari e 8,5Kg di droga sequesrati seguendo le tracce dell’omicidio D’Onofrio

Redazione

Un intero nucleo familiare di San Mango Piemonte spacciava hashish e cocaina, con la complicità di alcuni vicini di casa. A loro i poliziotti della Squadra Mobile di Salerno, diretti dal vicequestore Lorena Cicciotti, sono arrivati seguendo le tracce dell’omicidio di Ciro D’Onofrio, 35 anni, trucidato a colpi di pistola la sera del 30 luglio dello scorso anno mentre parcheggiava il suo scooter lungo viale Kennedy, strada pedonale del rione Pastena sempre molto affollata. La famiglia di spacciatori di droga custodiva anche armi: in particolare, gli agenti hanno trovato una pistola semiautomatica modificata, detenuta da un ragazzo minorenne all’epoca dei fatti che gli vengono contestati. In più, i magistrati della Direzione Distrettuale Antimafia della Procura di Salerno contestano al gruppo criminale sorpreso ieri pomeriggio dal blitz l’aggravante del metodo mafioso. L’accusa grave del 416 bis è fondata sulle minacce di morte che il principale indagato del sodalizio avrebbe fatto nei confronti di uno spacciatore e dei suoi familiari, per una partita di droga non pagata. I poliziotti hanno sequestrato otto chili e mezzo di stupefacenti, tra hashish e cocaina, ricostruendo tutte le mosse del nucleo familiare indagato e dei vicini mediante intercettazioni, pedinamenti e sequestri. Tra le accuse anche quella di estorsione. Sei le misure cautelari eseguite: due in carcere, una ai domiciliari e tre obblighi di dimora, a carico di quattro uomini e due donne.

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