Assolti.
Dopo oltre dieci anni, ieri pomeriggio si è concluso,con la pronuncia della sentenza da parte dei giudici della terza sezione penale del Tribunale di Salerno, il processo sul caso Corisa 2, lo scandalo giudiziario che travolse il Consorzio di bacino Salerno 2: il fatto non sussiste in merito al reato di associazione per delinquere finalizzata all’abuso d’ufficio.
Mentre gli stessi imputati sono stati assolti, per non aver commesso il fatto, dalle accuse, a vario titolo, di falso, peculato e truffa. Tirano dunque un sospiro di sollievo l’ex presidente del Consorzio, Dario Barbirotti , e l’ex direttore generale Filomena Arcieri, attuale manager della partecipata Salerno Solidale ma pure l’ex revisore amministrativo Pellegrino Barbato, la coordinatrice dei servizi del Consorzio Adele D’Elia, i revisori amministrativi Olga Buonomo e Luciana Catalano, e il consulente Luigi Salvato.
Bocciata, quindi, la tesi della Procura – sostituto procuratore Marinella Guglielmotti – secondo cui c’erano stipendi sproporzionati rispetto alle mansioni, prestiti concessi ad alcuni dipendenti con addebiti sui conti del consorzio, e ancora rimborsi di falsi rifornimenti di carburante, uso privato di Telepass e Viacard dell’azienda e Cud falsificati per consentire le richieste di prestiti a società finanziare. Un regime di illegalità che secondo gli inquirenti sarebbe costato alle casse del Consorzio circa due milioni di euro.
Le presunte irregolarità, ora smentite dalla sentenza, emersero in seguito alla denuncia dell’allora commissario liquidatore, Giuseppe Corona.
Era il 2010.