Sentenze false su incidenti stradali, a Pagani il centro del sistema di corruzione

Redazione

L’inchiesta delle presunte sentenze pilotate di contenziosi civili per sinistri stradali, condotta dalla Guardia di Finanza di Torre Annunziata, su ordine della Procura di Roma, ha portato gli inquirenti fino a Scafati. Tra i 28 coinvolti, tre giudici di pace, un corposo gruppo di avvocati e periti, un medico e tre rappresentanti delle forze dell’ordine, ci sono anche dei salernitani. Si tratta dell’avvocato scafatese Antonio Iannello, giudice onorario, finito in carcere e dei suoi collaboratori di studio, Rosaria Giorgio e Filippo Costanzo, la prima ai domiciliari, il secondo indagato a piede libero. In carcere anche il giudice onorario scafatese Raffaele Ranieri e l’avvocato napoletano ma residente a Pagani, Eduardo Cuomo. Ai domiciliari i carabinieri originari dell’agro, Gennaro Amarante e Antonio Cascone. Indagato a piede libero il medico Vincenzo Calvanese di Nocera Superiore. L’indagine, partita due mesi fa, ha portato alla luce 37 episodi di corruzione. Gli inquirenti hanno accertato che gli avvocati suggerivano le sentenze ai giudici di pace e stabilivano a chi dovesse essere riconosciuta la responsabilità di un sinistro stradale. Il meccanismo è stato ricostruito grazie ad una telecamera nascosta nello studio di Iannello, che riceveva avvocati e periti per concordare il risarcimento dei danni, quantificare il suo onorario e quello del giudice coinvolto.

Leggi anche

Adblock Detected

Please support us by disabling your AdBlocker extension from your browsers for our website.