Sgambetto a Castori

Redazione

La fede è più forte anche dei brutti ricordi, e sarà la fede, la passione per la Salernitana a portare oltre 300 tifosi granata al Garilli di Piacenza per l’ennesima prova del nove a caccia di punti per la salvezza. Uno stadio che, ogni qual volta ospita i granata, rievoca inevitabili fantasmi del passato. Un motivo in più per dare il massimo, da parte di Fusco e compagni, che dovranno in qualche modo sdebitarsi nei confronti di quell’impagabile parte della tifoseria che nonostante la crisi di gioco e risultati rimane al fianco della squadra. L’unico modo per sdebitarsi è lottare con furore, è vincere o quantomeno non perdere, e questo i ragazzi di Cari lo sanno bene. La missione permanenza per fortuna non è di quelle impossibili anche perché il campionato è ancora lungo ma questo non può diventare un alibi a lungo. E poi c’è da mettere sotto Castori. Uno dei peggiori allenatori della storia recente del club di Lombardi, incapace dal punto di vista tecnico di riconoscere un talento come Merino spedito puntualmente in tribuna, un tecnico esonerato due volte nella stessa stagione nonostante godesse di buona stampa da parte di chi, soprannominandolo “capatosta” lo usava come ariete per scardinare gli equilibri societari. Acqua passata. Il presente si chiama Marco Cari, incrociamo le dita e andiamo a vedere cosa succede.

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