Sembra sgonfiarsi il caso dell’ospedale Umberto I.
Un caso montato dopo le dichiarazioni del sindaco di Nocera Inferiore, Manlio Torquato, a difesa di un presidio che riteneva declassato dal piano ospedaliero regionale. Tesi confutata subito dal presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, anche durante un incontro pubblico a Nocera Superiore.
De Luca aveva ricordato a Torquato, vedendolo seduto in platea, che l’Umberto I non poteva essere Dea di II livello- ovvero presidio dotato di un certo numero di strutture complesse e specialità- poiché non sussistono i requisiti minimi di popolazione residente e bacino d’utenza. Una spiegazione che non aveva convinto il sindaco di Nocera, assente pure ieri pomeriggio a Palazzo Santa Lucia all’incontro che De Luca ha avuto con i sindaci di Nocera Superiore e Pagani.
Ci hanno pensato i sindacati ed altri mediatori stamani, durante un’assemblea all’Ospedale Umberto I, rilevando come il nosocomio debba attrezzarsi innanzitutto per essere a pieno titolo un Dea di I livello. Mantenendo i servizi e la qualità dell’assistenza nei reparti attuali. Senza contare che nell’agro sono stati già salvati dalla chiusura i vicinissimi ospedali di Scafati e Pagani. Inoltre, Nocera non si può paragonare ad presidi di aree disagiate come il San Luca di Vallo della Lucania, cui spettano compiti fondamentali. Il caso, dunque, pare smontato.
D’altronde, già ieri la Regione aveva confermato tutti gli interventi di edilizia sanitaria già previsti. A cominciare dal Polo Oncologico di Pagani per il quale il Presidente De Luca ha sollecitato il rapido avvio; e quelli per l’Umberto I di Nocera Inferiore, che conferma tutte le discipline di cui è attualmente dotato. Anche quelle eccedenti rispetto agli standard del Dea di I livello. La riprogrammazione consentirà pertanto di mantenere chirurgia vascolare, malattie infettive, nefrologia, neurochirurgia, neonatologia, Terapia intensiva neonatale e gastroenterologia.
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