A capo dell'organizzazione smantellata dalle fiamme gialle, un pugliese

Smantellata la gang che “interpretava” il Click Day

Emergono dettagli dall'inchiesta: uno degli indagati aveva nascosto un milione sotto terra in giardino
Ivano Montano

Passata ai raggi X mezza Italia, i finanzieri della Tenenza di Battipaglia del Comando Provinciale di Salerno – su richiesta della Direzione Distrettuale Antomafia – hanno assestato un bel colpo a chi lucrava sull’immigrazione clandestina tramite l’utilizzo del cosiddetto Click Day, legato ai Decreti Flussi, finalizzato all’ottenimento da parte di cittadini extracomunitari del nulla osta – dietro la somma di settemila euro a testa – per l’ingresso in Italia per motivi di lavoro che poi non venivano perfezionati. Ebbene, la Flai Cgil Salerno – nell’esprimere grande soddisfazione per un’indagine che certamente scoperchierà un vaso di Pandora – aveva più volte denunciato questo fenomeno che ora più che mai sembra essersi diffuso. I lavoratori venuti in Italia con il nulla osta si sono ritrovati in una situazione paradossale. Dopo aver pagato degli intermediari per essere inseriti nel decreto flussi si sono trovati a cercare invano l’azienda che ne aveva fatto richiesta, scoprendone l’inesistenza.  Un danno ai lavoratori che pagavano per un lavoro che non esisteva, ma anche all’economia in generale con aziende che non riuscivano ad assumere dipendenti stranieri con il decreto flussi e rimanevano senza forza lavoro, questo il duplice effetto negativo prodotto dall’attività dell’associazione per delinquere. La promessa di un rapporto lavorativo con un’azienda che li assumeva in Italia, un degno luogo di dimora dell’immigrato, una regolarità contributiva della ditta. Il punto è che la maggior parte di tali ditte non esistevano, oppure erano state create solo sulla carta dall’organizzazione, o erano ignare.  A capo dell’organizzazione ci sarebbe stato il 46enne Decimo Viola, che gestiva una gang transnazionale. Di questo gruppo facevano parte diversi procacciatori. Sotto sequestro sono finiti un terreno a Battipaglia e sei milioni di euro quali beni provento dell’attività illecita. Nel giro coinvolti professionisti, tra cui un avvocato ebolitano. Uno degli indagati aveva sotterrato nel giardino di casa oltre un milione di euro contenuti in alcune buste, provento dell’attività illecita     

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