Nell’intero Paese in dodici mesi i trasferimenti nel mirino sono quasi raddoppiati (+85%)

Soldi sporchi, Salerno nella top ten

Secondo Uninmpresa i clan hanno permeato l’economia reale utilizzando al meglio l’ingegneria finanziaria
Francesca Salemme

Con 981 segnalazioni di movimenti sospetti di denaro sporco legati a organizzazioni criminali (pari all’1,8% del totale) Salerno entra nella top ten – precisamente all’ottavo posto – della città italiane maggiormente a rischio per infiltrazione mafiosa nell’economia reale e nella finanza (quella più permeata dalla finanza delle mafie è Roma, con 5.451 operazioni di denaro riconducibili a organizzazioni criminali). È quanto emerge da una ricerca del Centro studi di Unimpresa, che evidenzia come in Italia il termometro delle operazioni sospette di riciclaggio segni un aumento dell’85%, tra il 2022 e il 2023, per quanto riguarda i movimenti di denaro sporco legati a organizzazioni criminali: un risultato di cui si farebbe volentieri a meno ma che rappresenterebbe lo specchio di un’economia i cui numeri sarebbero “drogati” dagli investimenti e dal danaro della criminalità organizzata. Una situazione che si fa ancora più “complicata” per l’intero territorio che va da Scafati a Sapri: la provincia di Salerno, infatti, è quarta nel Paese per quanto riguarda la quota, sui territori, di movimenti di denaro sporco riconducibili alle organizzazioni mafiose rispetto al totale delle operazioni sospette. In questo caso, guardando alla classifica nazionale, il record va Reggio Calabria col 59,7% del totale, seguita da Caserta (51,3%) e Napoli (49,4%). Al quarto posto c’è appunto Salerno, con il 43,9%. Per la presidente di Unimpresa, Giovanna Ferrara ciò che emerge da questo studio è che “la criminalità organizzata è riuscita a permeare l’economia reale, ma – conclude – non dobbiamo arrenderci”.

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