I sindaci del territorio in cui ricadono gli ospedali di Sapri e Polla non ci stanno. Il taglio delle divisioni di Ginecologia ed Ostetricia, deciso dal Ministero della Salute e recepito dalla Regione Campania, tiene conto solo del dato numerico relativo ai parti (inferiore al minimo di 500 per anno).
La decisione del Governo non tiene minimamente in considerazione il fatto che quei territori siano marginali rispetto ad altre aree del salernitano. Dunque difficilmente raggiungibili, se non a costi economici e sociali pesanti per la popolazione residente.
Una questione di civiltà, dunque, più che di asettiche linee guida nazionali sulla sanità. In un’assemblea con sindaci ed operatori medici, il consigliere regionale Franco Picarone- su delega del presidente De Luca- ha assicurato il massimo impegno della Regione Campania perché il Governo riveda la sua decisione. La Regione chiederà l’applicazione della deroga almeno per il punto nascita di Sapri. Per Polla si vedrà.
Ma gli amministratori locali sono pronti ad attivare più fronti. Da un lato la verifica di un ricorso alla giustizia amministrativa contro il provvedimento ministeriale; dall’altro l’attivazione di un comitato che riscriva l’istanza di deroga cercando di inserire almeno Sapri stabilmente tra gli ospedali in aree disagiate e dunque intoccabili.
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