Sospensione Prefetto Malfi: stupore a Salerno. Fatti risalenti a permanenza a Vercelli

Redazione

Ha destato scalpore ma anche stupore la sospensione del Prefetto di Salerno, Salvatore Malfi, in seguito ad indagini riferibili a fatti risalenti a quando era a capo della Prefettura di Vercelli. L’inchiesta della procura vercellese nasce due anni fa ed è legata alla gestione dei flussi migratori nel territorio italiano. Da un filone di questa indagine si discosta il procedimento nei confronti dell’attuale prefetto di Salerno, Salvatore Malfi, da ieri sospeso in via cautelare per tre mesi in seguito a condotte discutibili nei confronti dei dipendenti e dei collaboratori della Prefettura di Vercelli, dove è rimasto dal 2011 al 2016. Ma cosa ha scoperto la Guardia di Finanza su mandato della Procura piemontese? Secondo quanto riporta la nota diramata ieri, Malfi era arrivato a minacciare di morte i dipendenti con cui ha collaborato per cinque lunghi anni, rivolgendo loro frasi umilianti e ingiuriose, con toni e atteggiamenti discriminatori. Indagato per abuso d’ufficio, la procura di Vercelli lo accusa di avere instaurato un vero e proprio clima di “costante terrore” negli uffici vercellesi. Qui a Salerno, invece, nessuna segnalazione in tal senso negli ultimi due anni, da quando Malfi è capo di una Prefettura che- tra le varie emergenze- ha affrontato anche quella dei migranti con oltre venti sbarchi nel porto, alcuni dei quali drammatici. Ma più che la questione delle ingiurie e dei presunti comportamenti sessisti in Prefettura a Vercelli, ciò che fa pensare è il collegamento con la parte dell’inchiesta che riguarda la gestione di flussi migratori in Piemonte. Nello specifico, emergerebbero discordanze tra i servizi che alcune cooperative che si occupano dei richiedenti asilo avrebbero dovuto fornire, e che invece non avrebbero fornito o lo avrebbero fatto solo in parte. In quest’ambito, fanno sapere dalla Procura vercellese, sono emersi gravi indizi di reato contro la pubblica amministrazione, riguardo in particolare i delitti di turbativa d’asta e rivelazione di segreti d’ufficio. Non è escluso che ci siano altri indagati, anche nel settore privato. Aspetti su cui gli inquirenti, al momento, mantengono il più stretto riserbo. Malfi, che ha 59 anni, è originario di San Marcellino nel casertano e prima di arrivare a Salerno era stato nominato prefetto a Vercelli dove si è occupato di immigrazione ma anche del trasporto e della gestione di materiale nucleare. Il funzionario ha scelto la linea del silenzio, preferendo attendere l’evolversi degli eventi. Al suo posto, è già reggente della Prefettura di Salerno il vicario Giuseppe Forlenza. https://www.youtube.com/watch?v=2f8xRkiXvmg

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