In un paese normale si rispetta la regola di evitare contatti non necessari. Soprattutto perché questa regola serve a limitare la diffusione del coronavirus. In un paese normale… nel nostro invece accade che una società di fornitura elettrica invia propri addetti nelle nostre case per la sostituzione dei contatori. Può sembrare assurdo, paradossale ma è proprio così.
In un momento in cui tutti noi dobbiamo limitare le frequentazioni, anche di familiari, dovremmo accogliere nelle nostre abitazioni perfetti sconosciuti che, prima di venire da noi, magari hanno visitato chissà quante altre case e visto chissà quante altre persone. Per cosa? Per sostituire un contatore. Non per un'emergenza ma per un intervento programmato con tanto di avviso davanti al portone con giorno ed orari nei quali dovremmo aprire le porte di casa nostra agli operatori. Ed invece, rispettando le regole anti-contagio, non dobbiamo vedere nonni, fratelli, zii o nipoti, se non nel numero massimo di due persone alla volta.
Familiari stretti no, operatori sconosciuti sì. Francamente ci sembra assurdo svolgere in questo momento, in zona arancione, un'attività che potrebbe essere posticipata a tempi migliori. Discorso diverso per la sostituzione dei contatori presenti in spazi condominiali dove, senza contatto tra utenti ed operatori, gli interventi si possono svolgere in sicurezza. Seguendo le norme, nel pieno rispetto di tutti, è meglio non aprire la porta a tecnici che, loro malgrado, potrebbero essere portatori di contagio. L'andamento epidemiologico dice che nessuno di noi può essere al sicuro perché il virus si insinua in modo subdolo. È doveroso evitare contatti superflui. Lo dicono i protocolli e anche il buon senso.